Programma della disciplina: Museologia del contemporaneo 1 [B] A.A. 2022-23


Disciplina: Museologia del contemporaneo 1 [B] A.A. 2022-23
Docente: Orietta, Brombin
E-mail: orietta.brombin@albertina.academy
Livello: biennio
Piani di studio di riferimento: comunicazionedidattica
Area disciplinare:

ABVPA63

Settore scientifico disciplinare:

Didattica museale

Descrizione corso:

IL MUSEO DI TUTTI
A partire dagli assunti di John Dewey, si ripercorrono le tappe che vedono i temi dell’interpretazione ed esperienza dell’opera d’arte mettere al centro la relazione. Le opere esposte nei musei azionano uno sviluppo cognitivo ed esperienziale di tipo sia analitico che emotivo e offrono il grande privilegio di mettere in luce zone grigie e ambiguità: le molte domande irrisolte del difficile e stimolante rapporto che passa fra le persone, la società civile, e l’arte quale prodotto del suo tempo.
Vi è il rischio di una possibile autoreferenzialità dell’arte (sempre presente in un’ottica di mercato), là dove si distinguano il “valore del prodotto” (l’opera come oggetto autoriale) e il suo “valore culturale” – la ricerca che esso contiene, le domande attuali che l’opera incarna – in altre parole: il “senso antropologico” dell’opera. Il punto essenziale è: come riuscire a entrare in relazione con i beni pubblici, materiali e immateriali, che rappresentano la ricchezza vivente della nostra storia e della nostra capacità critica e progettuale futura?
Come ben espresso da Stefano Rodotà, ci sono beni che non coincidono né con la proprietà privata, né con la proprietà dello Stato, ma esprimono dei diritti inalienabili dei cittadini. Questi sono i “beni comuni”: dal diritto alla vita al bene primario dell’acqua, fino alla conoscenza in rete. Tutti ne possono godere e nessuno può escludere gli altri dalla possibilità di goderne […] Il punto di incidenza dei diritti fondamentali – e quindi il naturale destinatario dei beni comuni – non è più il soggetto ma la “persona”, un termine che l’attuale giurisprudenza va recuperando in quanto meno astratto e più concreto.
La funzione educativa – dell’arte riconosciuta come patrimonio comune – può informare, essere fonte di esperienze e scambi di opinioni per farsi agente di libero pensiero e di democratizzazione. Tanto è importante che l’educazione non sia una funzione marginale e ancillare ma paritaria, quanto che questa si relazioni al suo territorio e al suo tempo.
In una fase propedeutica sarà interessante tornare sulla definizione di museo ricordandone le funzioni sancite sin dal 1948 dall’International Council Of Museums (ICOM), associazione per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale mondiale. A livello nazionale, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, all’articolo 101, definisce il museo quale “struttura permanente che acquisisce, cataloga, conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio”.
Lo studio, la diffusione dei saperi, la divulgazione, la formazione, non sono solo alcune fra le diverse espressioni della funzione educativa di un museo, sono la finalità stessa del museo.
Partendo da questo presupposto, tutt’altro che consolidato, è interessante chiederci quali potrebbero essere le caratteristiche del museo di tutti.
Le domande che verranno discusse e a cui trovare possibili orizzonti di senso, in sintesi, sono:
I musei sono orientati agli oggetti o alle persone, e in che modo?
Come può essere il museo di tutti?

Bibliografia:

J. Dewey, Esperienza e educazione, Raffaello Cortina editore, Milano 2014
M. Peri, Nuovi occhi: reimmaginare l’educazione al museo, Fastbook, 2019
AAVV (a cura di Orietta Brombin), ZonArte. Manuale di educazione all’arte contemporanea, Prinp Editoria d’arte, Torino 2017
M. C. Azzolino, O. Brombin, A. Cilento, A. Lacirignola, R. Rolli, T. Taramino (a cura di), Sensi e parole per comprendere l’arte, Prinp Editoria d’arte, Torino 2020 (capitoli pp. 11, 23, 43, 215)

Ai testi si aggiungono materiali messi a disposizione dalla docente.

Approfondimenti
S. Cardone, M. Masi, Il museo come esperienza educativa, Progedit, Bari 2017
P. Freire, Pedagogia dell’autonomia. Saperi necessari per la pratica educativa, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2014

Orari

Primo semestre

Lunedì: 15:00 - 18:00

Orario di ricevimento:

Su appuntamento, al termine delle lezioni o con richiesta inviata tramite mail.

Previsti esoneri: No
Previste revisioni:
Informazioni revisioni:

La valutazione finale prevede una discussione orale a fine corso dove gli studenti affronteranno i temi in programma a partire da un’ipotesi progettuale di laboratorio basata su un autore selezionato, realizzata alla luce dei contenuti dei testi della bibliografia. Tali proposte verranno discusse in aula nella fase avanzata del corso.

Altre informazioni:

Articolazione del corso:
Le professioni museali in relazione all’attivazione dei pubblici;
Principi ed esempi di accessibilità alla cultura;
Progetti di inclusione dei musei;
Analisi delle tipologie di comunicazione della mission e dei programmi accessibili e inclusivi osservabili in rete attraverso i siti istituzionali e i social di musei e fondazioni del contemporaneo.

Sono previste eventuali visite a sedi museali ed enti convenzionati con l’Accademia Albertina.

In sede d’esame, si richiede la stesura definitiva della propria ricerca progettuale, redatta in (max) 1 o 2 cartelle di solo testo, dove indicare: titolo del laboratorio o workshop ideato, artista di riferimento (tratto dagli esempi di cui si è discusso durante il corso), pubblico a cui si intende proporre, metodologia di lavoro, supporto teorico tratto – esplicitamente – dalla bibliografia del corso.
Il testo prodotto andrà inviato, secondo i tempi stabiliti dalla docente, alla mail: orietta.brombin@albertina.academy

In sede di discussione d’esame, il testo, può essere corredato da alcune immagini di presentazione.
Altre domande inerenti la bibliografia completeranno la sessione d’esame.

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